Le vicende dell’episodio qui a lato del poema omerico sono a tutti note e questo è il quadro che Omero fa del gigante Polifemo. L’episodio e tutta l’Odissea sono ricchi di simboli e di significazioni. Già da questi pochi versi si denotano i simboli che il gigante rappresenta.
Sono simboli al negativo, più che altro difetti: bruttezza (certamente non faccio riferimento solo a quella fisica), primordialità, irriverenza verso gli Dei (neppure Giove temono i ciclopi), forza e potenza che sfociano in una dichiarata superbia.
In questo Canto – il IX – si ha l’allegoria dell’eterna lotta tra la brutalità e l’intelligenza, tra la materia e lo spirito, tra Bene e Male. L’uomo accorto, paziente e astuto contrapposto alla possanza di Polifemo.
È inevitabile che l’astuzia trionfi sulla forza. La simbologia omerica nasce dalla stessa profondità umana del suo canto, dall’aver guardato a fondo la vita, dall’aver costruito, attraverso un’esperienza e una saggezza tramandata di generazione in generazione, dove la fantasia regna sempre sovrana. La drammaticità degli antichi miti determina ancora oggi significative figurazioni dense di fato.