Ecco, l’estate muore! Se ne va come ogni anno, di mala voglia, cercando di mascherare la propria agonia con giornate ancora calde e luminose, con spiagge sempre affollate e con quel desiderio di vacanza che sembra non volerci abbandonare.
L’autunno, tuttavia, avanza discreto e inesorabile, incedendo “con lentezza indicibile” come vuole il suo carattere, contrassegnato dalla Bilancia, ove il Sole in caduta e Marte in esilio donano a Venere lo scettro.
Segno complesso quello della Bilancia, come impone la stagione di esami e di crisi, di mattini luminosi e di sere avvolte dalla nebbia. Wirth l’associa all’ottava lama dei Tarocchi e alla lunare Cheth che evoca l’inconscio e le regione profonde della psiche, recondite e fragili, estrose e travagliate.
Per questo i mesi dolci e malinconici della vendemmia, i mesi della semina e degli ultimi raccolti accennano alla pulsione creatrice, alla capacità di cullarsi nel sogno per poi piantarlo nella terra – ora fertile, ora infertile – della realtà. Non a caso, nota Nicola Sementovsky-Kurilo, sotto il segno della Bilancia nacquero Beethoven e Verdi, Böcklin e Nietzsche.