Filoteo Alberini era un giovane intelligente, ma un po’ stravagante e con molti interessi, troppi forse per concludere qualcosa di buono. Questo doveva essere il giudizio dei suoi compaesani quando egli, dopo aver dimorato nella Capitale per studiare, ritornò nella natia Orte senza alcun un diploma.
Alberini era comunque un ragazzo pieno d’iniziative e nella cittadina laziale si rimboccò le maniche prestandosi a diversi lavori, fino a quando conobbe un fotografo ambulante e s’innamorò di quella nuova tecnologia che fissava le immagini su lastra: la fotografia. Chiamato agli obblighi di leva, Filoteo fu destinato a Pavia.