Nasceva 150 anni fa, a Torino, “Ausonia” la Loggia Madre della Massoneria italiana, a due anni dall’Unità nazionale e dopo le persecuzioni degli anni della Restaurazione. L’8 ottobre 1859 sette fratelli dispersi costituirono l’Officina nella capitale subalpina, vero nucleo storico della Massoneria italiana post-napoleonica e embrione del Grande Oriente d’Italia, che nascerà di lì a poco, sempre a Torino, il 20 dicembre 1859.
Nel panorama delle logge sorte nei diversi Stati italiani nel crogiolo del Risorgimento, Ausonia, dall’antico nome poetico della Penisola molto utilizzato nei documenti della Carboneria, fu la prima a perseguire il proposito di costituire al più presto un organismo massonico nazionale nell’Italia unita sotto i Savoia, così come le vicende belliche della seconda guerra di Indipendenza avevano chiaramente indicato.
Preciso l’appoggio fornito all’iniziativa torinese da Camillo Benso conte di Cavour, che consentì ai suoi collaboratori, a partire da Costantino Nigra, di “aderire alla nuova loggia e di fare della capitale sabauda – scrive lo storico Marco Novarino – il centro di aggregazione della futura Massoneria nazionale italiana”, i cui uomini da Garibaldi a Crispi, da Bertani a Cairoli, da Rattazzi a Fabrizi furono protagonisti dell’epopea risorgimentale.
A distanza di due anni dalla costituzione di Ausonia si assisteva alla proclamazione dell’unità d’Italia e, superate le persecuzioni degli anni della Restaurazione, si giungeva alla creazione della prima obbedienza nazionale, a Torino, il 20 dicembre 1859.
In un contesto di Logge sorte nei diversi Stati italiani nel periodo del Risorgimento, Ausonia fu la prima a perseguire l’obiettivo di costituire un organismo massonico nazionale nell’Italia unita sotto i Savoia: questo processo creativo fu appoggiato da Camillo Benso conte di Cavour.